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17 Mar 2022

Bartleby lo scrivano

Il capolavoro di Herman Melville interpretato da uno tra i grandi attori del teatro italiano

Teatro Grandinetti Comunale

Via Colonello Cassoli, 45
Lamezia Terme, CZ 88046 Italia

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Dettagli evento

17 Marzo 2022 | 21:00 > 23:00

Organizzatore

AMA Calabria
Telefono: 0968 24580
Email: info@amacalabria.org
Sito internet: www.amacalabria.org

BARTLEBY LO SCRIVANO
di Francesco Niccolini
liberamente ispirato al racconto di Herman Melville

con Leo Gullotta
e con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci

Regia Emanuele Gamba
Scene Sergio Mariotti
Costumi Giuliana Colzi
Luci Marco Messeri

Produzione Arca Azzurra


IN BREVE

Siamo a Wall Street ai febbrili inizi di quello che si avvierà ad essere il più assediante, oscuro, spietato sistema finanziario/produttivo del mondo; il cuore pulsante intorno al quale nasceranno più di cento anni dopo, globalizzazione e crescite variamente felici. Mentre tutto e tutti (scrivani, religiosi, soldati, banchieri, politici, artisti) procedono aggressivi e baldanzosi, forse colpevolmente ignari, fra nuove ricchezze e nuove schiavitù, l’ultimo entrato in scena si mette di traverso e con una frase che sembra arrivata da un remoto passato monastico, avvia un inesorabile processo dubitativo di disgregazione di un moloch che si incarna nel binomio “lavoro/dovere”.
Bartleby si incunea e si incista nella storia positiva di Wall Street ma non è un batterio che ammalerà l’ambiente, è la cura che proverà a salvare un mondo malato che si nutre di numeri e algoritmi. Bartleby è l’eroe dell’inazione, della non violenza che è azione negativa e construens allo stesso tempo; è il titano della grazia leggera di chi dice “non in mio nome”; è il gigante che usa un piccolo granello e poi un altro e un altro per inceppare il grande meccanismo che regola e cadenza notte e giorno dell’homo oeconomicus. Bartleby per tutto il tempo cerca il raggio di sole che una volta al giorno entra nell’ufficio sepolcro; si fa seme che eroicamente, pervicacemente grida sottovoce il proprio diritto alla scelta e alla libertà e si fa filo d’erba in mezzo al cemento, contro tutto, ma per tutti.

 

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