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25 Gen 2018

Un borghese piccolo piccolo

Un grande attore del teatro italiano Massimo Dapporto interpreta Un Borghese piccolo piccolo straordinario romanzo di Vincenzo Cerami che ancora oggi è un ritratto di agghiacciante attualità del nostro paese.

Teatro Grandinetti Comunale

Via Colonello Cassoli, 45
Lamezia Terme, CZ 88046 Italia

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Dettagli evento

25 Gennaio 2018 | 20:45 > 23:00

Organizzatore

AMA Calabria
Telefono: 0968 24580
Email: info@amacalabria.org
Sito internet: www.amacalabria.org

UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO
di Vincenzo Cerami

con Massimo Dapporto
e con Susanna Marcomeni, Roberto D’Alessandro, Matteo Francomano, Federico Rubino
con le musiche originali di Nicola Piovani

Musiche originali di Nicola Piovani
Costumi di Sandra Cardini
Scene di Gaspare De Pascali
Disegno luci di Valerio Peroni
Regia di Fabrizio Coniglio

Produzione Pietro Mezzzasoma


PERSONAGGI e INTERPRETI

Giovanni: Massimo Dapporto
Amalia: Susanna Marcomeni
Spaziani: Roberto D’Alessandro
Mario: Matteo Francomano
Assassino: Federico Rubino


TRAMA

Giovanni e Amalia discutono di come il figlio Mario potrà trovare un lavoro ora che ha conseguito il diploma di ragioniere. Giovanni apprende che si terrà un concorso per 1.200 nuovi posti allo stesso ministero in cui lavora. Giovanni decide di iscrivere Mario, ma sapendo che lui non potrebbe farcela, va a chiedere al capufficio se può favorirlo. Il dirigente gli spiega che nel concorso vi sono due prove, una orale e una scritta; in quella orale può favorire Mario, ma in quella scritta no. Il capufficio, però, vedendo Giovanni abbattuto, gli chiede se è disposto ad entrare nella Massoneria, in modo da poter conoscere anche lui il contenuto del test, usufruendo dei “vantaggi” che godono i membri della loggia.
Giovanni accetta, entra nella Massoneria e, qualche settimana prima del concorso, ottiene dal capufficio le risposte dell’esame, che fa imparare a memoria a Mario. Il giorno del concorso Giovanni e Mario si stanno recando al ministero, ma dei rapinatori che stanno scappando sparano e accidentalmente colpiscono Mario che muore. Amalia, per il dolore della morte del figlio, rimane vittima di una trombosi. Giovanni si abitua al nuovo modo di vivere, ma un giorno, quando si reca in questura per vedere i sospettati, riconosce l’assassino e non dice niente. L’assassino viene rilasciato e mentre ritorna viene seguito da Giovanni che lo cattura e lo porta nella sua baracca vicino al lago dove con del fil di ferro lo lega e lo imbavaglia quasi fino a strozzarlo e lo tortura per diversi giorni. Nei giorni seguenti l’assassino muore, Giovanni va in pensione, ma proprio lo stesso giorno dell’agognato traguardo Amalia muore. . Dopo i funerali, Giovanni ritorna a seppellire l’assassino e poi ritorna alla sua vita di prima.


 

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